La famiglia XL in Perù!

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Cari amici,

in questo giro vi portiamo a conoscere uno dei paesi più belli e mistici del continente sudamericano: il Perù.

Sicuramente molti tra noi identificano il Perù con uno dei siti archeologici più famosi del mondo, ovvero il Machu Picchu, ma forse non tutti sanno che dopo il Brasile il Perù è la nazione sudamericana che ha la maggiore estensione di foresta amazzonica, seguito dalla Colombia, in queste percentuali: Brasile 60%, Perù 13%, Colombia 10%, mentre porzioni molto più ridotte della foresta sono in Venezuela, Ecuador, Bolivia, Guyana, Suriname.

E se il 13% di foresta vi sembra poco… beh, calcolate che è una estensione pari a 715.000  km², ovvero più di 2 volte quella dell’Italia, che è di 301.338 km²!

In questo viaggio, per questioni di tempo, abbiamo limitato la nostra visita alle seguenti città/siti:

  • Lima (la capitale, inclusa visita al sito archeologico preincaico di Huaca Pucclana e al Museo privato Larco)
  • Distretto di Asia (tutti al mare!)
  • Distretto di Pachacamac (sito archeologico e santuario)
  • Cusco e Saqsaywamán
  • Machu Picchu, una delle 7 meraviglie del mondo moderno* insieme alla Grande Muraglia Cinese, Petra in Giordania, Il Colosseo a Roma, Chicen Itza in Messico, il Taj Mahal in India e il Cristo Redentore a Rio de Janeiro
  • Tambopata, Madre de Dios – foresta Amazzonica del Perù.

Al prossimo viaggio in Perù andremo quindi a visitare Nazca ed il lago Titicaca, che in questo giro non siamo riusciti ad integrare.

*Se volete sapere quali erano le 7 meraviglie del mondo antico le trovate al fondo dell’articolo, al PUNTO 1.

 

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balconi coloniali

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Plaza Mayor

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Iniziamo il nostro viaggio da un punto centrale della vita cittadina: la Plaza Mayor di Lima o Plaza de Armas è la piazza più importante della capitale, ed è appunto situata nel cuore del centro storico.

Su Plaza Mayor si affacciano la Cattedrale di Lima, il Palazzo Comunale, il Palazzo del Governo, il Palazzo dell’Unione e il Palazzo Arcivescovile.

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Il nome Plaza Mayor fu il primo nome della piazza di Lima e risale all’epoca coloniale,  quando Francisco Pizarro fondò la città (1535), e la Plaza Mayor divenne nel periodo coloniale il fulcro cittadino dove si svolgevano le più importanti cerimonie religiose o laiche. La piazza, come anche la piazza principale di Cusco, a seguito dell’indipendenza mutò il nome in Plaza de Armas ed è ancora oggi luogo di ritrovo per i cittadini, oltre che ovviamente tappa obbligata per i turisti, e qui si svolgono ancora oggi eventi di massa che attirano un gran numero di persone.

Ma volete sapere qual’era la principale attrazione della piazza per i primi 40 anni e passa? Il patibolo, installato nel centro, che fu poi sostituito da una fontana per ordine del viceré Diego Lòpez de Zuniga y Velasco prima (colui che fece spostare il patibolo in altra sede), e del viceré Francisco de Toledo (che fece costruire la fontana).

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La basilica di San Francesco

E siccome siamo devoti al Santo Patrono d’Italia, anche qui che siamo distanti da casa 10.519,17 km, non potevamo mancare di far visita alla sua basilica!

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La basilica è in stile barocco, e come molte altre chiese con altari ricchissimi e di grande impatto; mi ha colpito molto questo che vedete sotto, dedicato alla Madonna con il Bambin Gesù.

In Perù molti sono devoti alla “Nostra Signora del Miracolo“, la Madonna che nel 1630 fu in grado di proteggere la città di Lima da una fortissima scossa di terremoto, e per questo venerata ancora oggi, ogni anno nel medesimo giorno, il 27 novembre.

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Nella Basilica, tra i tanti passaggi degni di menzione, c’è sicuramente la biblioteca dove sono custoditi circa 25.000 libri antichi, alcuni di epoca precoloniale, ma probabilmente il più noto (almeno per noi turisti) è il primo dizionario spagnolo del mondo, opera della Royal Spanish Academy.

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Il refettorio

E veniamo a qualche aneddoto interessante:

all’interno del refettorio della basilica di San Francesco è presente anche una rappresentazione dell’Ultima Cena, che ovviamente è stata dipinta in base a quelle che erano le usanze e le pietanze locali, oltre ad avere altre singolarità.

Riporto qui sotto l’Ultima Cena opera di Leonardo da Vinci (per chi non lo sapesse, si trova nel refettorio adiacente la chiesa di S.Maria delle Grazie, a Milano) e quella di Diego de la Puente che è esposta nel refettorio della basilica di S.Francesco d’Assisi a Lima:

quali sono le maggiori differenze che notate? Provate a individuarle!

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Ultima cena di Leonardo Da Vinci (1494-1498)

 

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Ultima cena di Diego de la Puente (1630 ca.)

Se vi sembra più facile, leggete sotto, e poi osservate l’immagine seguente, modificata per evidenziare alcune particolarità:

premetto che queste sono delle mie considerazioni personali, non sono uno studioso d’arte e tantomeno un critico esperto, ma mi definirei un ammirato “spettatore” delle opere d’arte in generale.

Quindi, per come la vedo io: anzitutto quest’opera di Diego de la Puente è più “ricca”, anche troppo considerando l’epoca e il contesto che dovrebbe rappresentare;

Leonardo si concentra maggiormente sul momento immediatamente successivo all’annuncio di Gesù: “In verità, vi dico: uno di voi mi tradirà” e sui conseguenti stati d’animo degli Apostoli, che mostrano stupore, incredulità, dolore, rendendo appieno la drammaticità del momento;

mentre de la Puente, seguendo quelle che erano le indicazioni dell’epoca, volte ad “evangelizzare” le popolazioni locali, pone il Cristo in un contesto “moderno”, attualizzato, dove gli astanti non dividono solo pane ma anche “cuy chactado”, porcellino d’India fritto (eh sì…) servito con verdure e mais, condito con “rocoto” (peperoncino piccante), e i servitori sono bambini, che rappresentano l’innocenza; e c’è anche un cane, a rappresentare la fedeltà all’uomo… e scorgete Giuda Iscariota? Chi ha dietro di sé, che sembra gli stia sussurrando qualcosa all’orecchio?… vedrete apparire l’inquietante volto del diavolo in persona!

Diego de la Puente

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particolare del volto del Diavolo

Impressione mia: a parte San Paolo, mi sembra che gli Apostoli siano un po’ “distratti”, ognuno preso da pensieri e azioni proprie, qualcuno quasi sul punto di addormentarsi… ma ovviamente da buon italiano, io sono di parte!

 

Sotto: tetto in stile moresco

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Le catacombe della Basilica di San Francesco

Una menzione particolare meritano le catacombe, che ai tempi coloniali hanno ospitato fino a 25.000 corpi, e una delle particolarità principali è questo pozzo, al cui interno sono stati disposti in forma concentrica femori e teschi, e che probabilmente (ma è una mia supposizione) rappresentano una sorta di “amuleto”, un po’ come i teschi del cimitero delle Fontanelle a Napoli – che ricordiamo è una città che fu governata anche dagli spagnoli – e che a mio avviso va di pari passo con il fatto che il pozzo pare abbia una funzione antisismica, capace di assorbire le onde d’urto.

Si narra anche che esistessero passaggi segreti che collegavano la cripta al Tribunale della Santa Inquisizione Spagnola

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Le catacombe

Asia, Lima

E dopo la cultura, concediamoci un’escursione al mare, nel distretto di Asia, per fare un bagno nell’Oceano Pacifico e bere un tipico pisco peruviano!

Lima, essendo una città affacciata sul mare, ha chiaramente le sue spiagge come quelle della rinomata Costa Verde; ma se volete godere di una vera oasi di pace e tranquillità e di spiagge molto meno frequentate ma ben organizzate, dovete recarvi al sud di Lima:

a circa 1 ora e 1/2 di viaggio troverete le spiagge del distretto di Asia, con l’omonima Isla Asia al largo della costa.

Ricordatevi sempre che – in qualsiasi spiaggia deciderete di recarvi a queste latitudini – qui siamo di poco sotto l’equatore, ergo dovrete sempre rifornirvi di abbondante crema solare, perché qui i raggi solari non arrivano obliqui ma praticamente perpendicolari e quindi l’irradiazione risulta molto più diretta. E non fatevi ingannare dalle nuvole!

Per gli amanti dello shopping, fare un salto al centro commerciale Boulevard de Asia vi potrà riconciliare con la vostra voglia irrefrenabile del contact-less…

Qui tutto deve essere all’insegna del relax, con bellissimi panorami, per cui lascerò parlare le immagini:

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Dopo questa escursione al mare, rientriamo nella capitale Lima:

A night at Country Club Lima

Un pranzo, una cena o anche solo una pausa per un Hemingway daiquiri presso il bar di questo Country Club sono un’altra tappa obbligata: durante il periodo che trascorse in Perù, Hemingway era solito frequentare il Bar Inglés nel Country Club Lima Hotel, che è anche famoso per servire il miglior Pisco Sour a Lima.

Penso che ci siano ormai pochi posti nel mondo che non siano solo iconici, ma che abbiano anche conservato un’atmosfera retrò genuina; ed in effetti, entrando qui sembra di fare un tuffo nel passato, ritornando nel secolo scorso a cavallo tra gli anni ’20-’30.

Inoltre, il personale vi assisterà in modo discreto ma al tempo stesso premuroso, che poi è una caratteristica comune in Perù: in nessun’altro posto al momento sentirete chiamarvi con l’appellativo di “Caballero” o “Señorita” indipendentemente dalla vostra età e condizione sociale.

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Bar Inglés
Bar Inglés

 

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Hemingway daiquiri

cclub interno

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The “Royal Family” 🙂

country club anni 40

 

Mercado Inca de Petit Thouars a Miraflores, Lima

Scordatevi il tipo di mercato in stile europeo, ordinato in un certo modo, e pensate ad una sistemazione più “naif” con molti negozi che, spesso, vendono gli stessi articoli. Molti venditori offrono prodotti di abbigliamento simili, souvenir a prezzi più o meno abbordabili – e se volete farne scorta da distribuire ad amici e parenti al rientro nel vostro paese di origine  fate attenzione a due cose: il prezzo, che può essere più basso in negozi specializzati “esterni” al mercato; e l’originalità della lavorazione artigianale o locale di molti prodotti, fate attenzione ai prodotti “peruviani” made in China. Fatto tesoro di ciò, qui sono in vendita quadri e prodotti made in Perù veramente bellissimi.

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E veniamo ad un esempio visuale di una porzione “normale” di un piatto peruviano: a pranzo al Club de Regatas, Lima

Lunch Regatas Lima

Il piatto che vedete sopra è una specie di “all-in-one“, se così si può definire:

al centro la pasta, fettuccine all’Alfredo, gettonatissimo anche negli USA e spacciato come specialità italiana – da noi non lo trovate nel menù di nessun ristorante, se non di quelli che servono turisti americani, ad es. a Roma; a destra, spezzatino di carne con funghi; a sinistra, gamberi del Pacifico in salsa piccante. Piatto unico che può tranquillamente sostituire i 3 pasti principali del giorno, dalla colazione alla cena…

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Con le nostre famiglie peruviane e argentine

Dopo una dieta ipercalorica, cosa c’è di meglio per smaltire che passare una giornata sotto un sole torrido, visitando un sito archeologico all’aria aperta?

Huaca Pucllana Lima

Huaca Pucllana è un sito archeologico di Lima, nel quartiere Miraflores, costituito da una grande piramide risalente al 400-700 d.C., e che in origine occupava uno spazio di ben 40 ettari, di cui ad oggi disseppelliti solo 6. Quando era completamente ricoperta di terra, veniva utilizzata per praticarci il motocross.

Huaca Pucllana – dalla lingua Quechua Wak’a – era un santuario costruito su sette piattaforme sovrapposte. Fu un importante centro cerimoniale e amministrativo,  “comandato” da una élite di sacerdoti, che detenevano il potere controllando il bene più prezioso dell’epoca (e forse anche di oggi): l’acqua.

In uno dei 7 livelli c’erano panchine e pozzi profondi in cui si svolgevano offerte di pesci al fine di ottenere il favore degli dei. Di particolare nota sono i resti del “Señor de los Unkus“, che fu scoperto completamente intatto. Questa tomba contiene tre sudari separati, contenenti i resti di tre adulti – due dei quali hanno maschere – e quelli di un bambino sacrificato.

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Museo Larco, Lima

il Museo Larco prende il nome da colui che fu il suo proprietario, Rafael Larco Hoyle, trattandosi infatti di un museo privato; cosa peraltro niente affatto inusuale qua in Perù è possedere quantitativi anche importanti di reperti archeologici in case private, dato che fino al secolo scorso era possibile acquistare questi reperti in maniera del tutto regolare.

Ci è capitato personalmente di visitare una casa privata, nella quale erano conservate ed esposte delle bellissime statue ed un numero impressionante di vasi disposti ad occupare due pareti di una stanza.

Il Museo Larco fu fondato nel 1926, acquisendo proprio varie collezioni private, e possiede moltissimi oggetti di arte precolombiana. E’ situato nel distretto di Pueblo Libre a Lima, e si trova all’interno di un bellissimo edificio di epoca coloniale, costruito sopra una piramide del VII secolo – anche questo era consentito, a quanto pare.

Qui c’è la più vasta collezione di arte erotica al mondo, La Galería de Arte Erótico, (avendolo visitato il museo con i bambini non era consentito l’ingresso a questa sezione) mentre La Galería de Oro y Joyas espone la più vasta collezione di manufatti d’oro e d’argento del Perù precolombiano, con bellissime collane, orecchini, corone, bracciali, maschere, etc., mentre La Galería de las Culturas è forse quella meno “stuzzicante” contenendo oggetti in pietra o ceramica delle varie culture precolombiane.

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Santuario di Pachacamác

Il Santuario di Pachacamác era un enorme centro cerimoniale di epoca precoloniale, all’interno del quale si trovavano piazze, palazzi, e tre templi: il Tempio Vecchio, il Tempio Dipinto e il Tempio del Sole, costruiti in epoche successive dal 900 a.C. fino al 1534 ca.

il significato di Pacha (mondo) e camác (dare la vita) in lingua quechua è, appunto, colui che dà vita al mondo e indica lo spirito, un dio che “fecondava” la Terra, la pachamama, rendendola fertile.

Si trova a 40 km. a sud di Lima, e la sua particolarità è che ha una vista stupenda sull’Oceano Pacifico.

Cosa successe, quindi, nel 1534 che pose fine ad una storia che durava da più di 2.400 anni? Successe che arrivarono i conquistadores spagnoli. Andò più o meno così, secondo le cronache dell’epoca:

Francisco Pizarro, il famigerato (ed assolutamente privo di scrupoli) condottiero che ebbe pieni poteri dalla corona spagnola, arrivato in Perù fece prigioniero in battaglia il sovrano Inca Atahualpa – battaglia in cui gli spagnoli trucidarono 5.000 indigeni, e in quel frangente ebbe notizia dell’esistenza di Pachacamác ed inviò prontamente una spedizione nella zona; la spedizione spagnola fu accolta dagli abitanti in maniera pacifica, ma i soldati pensarono bene di saccheggiare la città, rubando tutto l’oro e l’argento presenti nei templi e distruggendo l’idolo custodito nel Tempio del Sole (che vedete riprodotto in basso) allo scopo di impedirne il culto.

Se invece volete sapere come andò a finire tra il comandate degli spagnoli Pizarro e il sovrano degli Inca Atahualpa, leggete la storia completa al fondo, al PUNTO 2.

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Idolo di Pachacamác

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Ingresso al Tempio del Sole

 

Cusco, la città imperiale

Cusco (in spagnolo, ma anche in italiano) o Cuzco (in italiano) fu la capitale dell’Impero Inca ed è  la capitale storica del Perù (Lima è la capitale designata dai conquistadores spagnoli), è stata dichiarata patrimonio dell’umanità nel 1983 dall’UNESCO.

Partiamo da un presupposto fondamentale: si trova a 3.399 metri di altezza, con tutte le conseguenze che ne derivano per chi, come noi, arriva dal livello mare di Lima (30 mt., per l’esattezza). Qui il mal di montagna si chiama soroche (si legge soroce),  e la pressione atmosferica più bassa (alla quale ovviamente chi vive a queste altezze è abituato) determina una minor presenza di ossigeno nell’organismo. I normali sintomi sono nausea, mal di testa e una sensazione di difficoltà nel respirare. Lo straordinario fisico umano però sa adattarsi, richiede solo un po’ di tempo, ed infatti chiunque qui vi suggerirà di non fare assolutamente nulla il primo giorno d’arrivo, se non riposare.

Il rimedio locale più gettonato per il soroche è il mate de coca, un thè a base di foglie di coca che serve anche a mantenersi idratati, ed è assolutamente legale trattandosi di coca senza i principi attivi, che la rendono stupefacente. Si può trovare anche come caramelle, foglie da masticare, pillole.

Cusco è una città bellissima, dove si respira ancora un’aria di magnificenza e misticismo, e qui si trovava il tempio Coricancha (o Qoricancha, dalla lingua quechua Quri Kancha che significa “giardino d’oro”), chiamato anche Inti Kancha, il tempio più importante nell’Impero Inca, dedicato a Inti, Dio Sole.

I conquistadores avevano ovviamente come loro obiettivo primario dal momento del loro sbarco in Perù quello di conquistare la città di Cusco, capitale dell’impero Inca, a maggior ragione dopo aver liquidato in malo modo il sovrano Atahualpa a Cajamarca, dato che il riscatto che aveva consegnato agli spagnoli proveniva proprio da Cusco; e incominciarono quindi il loro cammino verso la capitale.
E infatti, quando arrivarono ed entrarono nel tempio Coricancha rimasero sbalorditi:
i muri esterni ed interni e i pavimenti erano tutti ricoperti da fogli d’oro, e nel giardino vi erano statue d’oro. Gli spagnoli che videro l’interno del tempio lo definirono come “favoloso da non crederci”.

All’interno, un enorme disco d’oro simboleggiava la divinità del Sole, mentre al centro del tempio si trovava un giardino con alberi, fiori, animali e personaggi a grandezza naturale in oro con applicazioni di argento, di madreperla, di pietre preziose.

Di tutto ciò, non rimase nulla poiché gli spagnoli fusero tutto e edificarono sul tempio la Chiesa di Santo Domingo, usando le sole fondazioni originali, che hanno resistito a vari terremoti.

I (pochi) superstiti dell’Impero Inca continuarono le ostilità ancora per decenni dall’inizio della colonizzazione spagnola; ma poi, nel 1572 l’ultimo re ribelle Túpac Amaru fu sconfitto, catturato e decapitato.

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Plaza de Armas

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Se vi aggirate nella Plaza de Armas o nei suoi dintorni sarà inevitabile essere avvicinati da vari “tour operator” di strada che vi offriranno delle escursioni in autobus nei dintorni di Cusco: fate attenzione ai prezzi che vi propongono e tenete conto del fatto che quasi sempre potrete concordare un prezzo più basso di quello che vi viene proposto in prima istanza. Noi abbiamo scelto il tour che includeva la cerimonia delle foglie di coca

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La cerimonia delle foglie di coca

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In viaggio verso Aguas Calientes, Machu Picchu

Per raggiungere Machu Picchu è possibile prendere il treno che parte da Cusco, attraversa el Valle Sagrado e raggiunge il paese di Aguas Calientes, proprio sotto Machu Picchu; da questo punto, è possibile servirsi del minibus (occorrono circa 25 minuti di tragitto) per affrontare la salita. I più allenati possono decidere di fare anche un po’ di trekking: sono 8 km, tempo di percorrenza medio 2 ore.

Tenete conto che è consigliabile acquistare l’ingresso a Machu Picchu con vari mesi di anticipo e con orario di ingresso al sito al mattino presto (si entra secondo l’orario indicato sul biglietto acquistato), sia perché c’è meno gente, sia perché poi la coda per salire sui minibus si allunga, se pensate di partire in tarda mattinata; è quindi meglio arrivare la sera prima, pernottare ad Aguas Calientes ed alzarsi di buon ora per andare a prendere un minibus. Inoltre, anche per acquistare il biglietto dei minibus va fatta la coda, in aggiunta a quella per salirci.

Il sito archeologico è aperto tutto l’anno, quindi se possibile è meglio evitare i mesi con maggior affluenza di turisti (luglio e agosto); per contro da ottobre ad aprile si può rischiare la pioggia, quindi armatevi di K-way, felpa e scarpe da trekking.

Un’altra alternativa è quella di vedere il sito da un punto di vista completamente diverso: “basta” raggiungere Huayna Picchu (2.693 m), una vetta di fronte al sito di Machu Picchu, che permette dopo un trekking di ca. 1 ora di osservare l’antica città dall’alto. Dalla cima della montagna, un sentiero permette anche di visitare un altro luogo di interesse, un tempio cerimoniale inca, noto come il Tempio della Luna.

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Thè di foglie di coca

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Ingresso al sito 20191227_082858

 

La scoperta di Machu Picchu, e colui che ispirò Indiana Jones

Machu Picchu, la città perduta degli Inca, fu costruita a 2.430 metri di altitudine intorno al 1440 d.C., sulla valle del fiume Urubamba, per volere dell’imperatore Inca Pachacùtec, e poi completamente abbandonata nel 1530, quindi dopo 90 anni, quando gli Inca ebbero notizia dell’arrivo dei conquistadores spagnoli, e si rifugiarono nella foresta avendo cura di distruggere e celare l’unica via di accesso.

Ovviamente all’epoca non si aveva alcuna visuale dall’alto, non essendoci aerei o droni, pertanto gli spagnoli non si resero conto che ci fosse questa città mitologica, e quindi (e per fortuna) nemmeno poterono raderla al suolo e depredarla, come abitualmente fecero con altri siti e templi.

Quando fu scoperta, la città Inca era completamente ricoperta da una fittissima vegetazione e impiegarono quasi cinque anni per deforestarla e riportare alla luce case, templi – bellissimo quello del Condor -, acquedotti, osservatori, piazze e l’orologio solare Intihuatana.

L’antica città Inca era abitata da soli ingegneri, astronomi e sacerdoti, circa 500 adulti che costituivano una élite, e non erano ammessi i bambini. Aveva una sezione dedicata all’agricoltura ed una zona urbana dove si trovavano le abitazioni e gli edifici utilizzati per svolgere le attività civili e religiose, come il Tempio del Sole, la Residenza Reale e la Piazza Sacra, dove avevano luogo le celebrazioni più importanti.

La cosa che stupisce è che le pietre con cui furono costruite le mura fortificate arrivano a pesare diverse tonnellate, e sono state tagliate e assemblate tra loro in un modo sorprendentemente preciso, da lasciare basito chiunque visiti la città, dando origine alle ipotesi più disparate su come fu possibile per la civiltà dell’epoca portare a termine un’impresa che risulterebbe di una difficoltà estrema anche in tempi moderni.

E considerate che l’altezza media era di 150 cm. per gli uomini e 140 per le donne!

E’ importante sottolineare che Machu Picchu, oltre ad essere una delle 7 meraviglie del mondo, è anche il terzo sito archeologico più grande del mondo, ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1983. Un luogo incantevole, da inserire sicuramente nella propria to-view-list, da vedere almeno una volta nella vita.

Ma torniamo alla sua scoperta:

per 4 lunghi secoli questi luoghi non videro nessun occidentale avventurarsi, finché il sito archeologico fu scoperto nel 1911 da tal Prof. Hiram Bingham, esploratore e professore di storia delle università di Harvard e Princeton, che ispirò gli sceneggiatori di Hollywood per il personaggio di Indiana Jones.

Ma tale Prof. si rivelò tutt’altro che altruista ed “eroico”, perché pensò bene di sottrarre tutti i reperti trovati per portarli negli Stati Uniti per “studiarli”, con l’autorizzazione del governo peruviano dell’epoca.
Com’è finita? Dopo 109 anni li stanno ancora studiando…

Ma forse questa non è la cosa peggiore capitata a questo sito archeologico, se paragonata a quella che combinarono in tempi più recenti gli spagnoli, sempre con l’autorizzazione del governo peruviano:
nel 1978 fu autorizzato l’atterraggio dell’elicottero che trasportava il Re di Spagna all’interno di Machu Picchu – sì, avete capito bene, dentro… – e il risultato fu che il monolite che si trovava nella piazza sacra fu rimosso per permettere l’atterraggio.
Alla seconda rimozione negli anni ’80 cadde, e si distrusse in più pezzi che fu impossibile restaurare.
E quindi alla fine un po’ gli spagnoli, e molto l’ignoranza, sono riusciti a far danno anche qui.20191227_171324

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senza parole.

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…mistico

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L’orologio solare Intihuatana

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La Roca Sagrada (Roccia Sacra)

La Roca Sagrada è un monolite di forma triangolare alto 3 mt e lungo alla base circa 7 mt, che riprende la forma della montagna alle sue spalle. Perché gli Incas avessero deciso di fare questa “riproduzione” della montagna non è dato saperlo, ma sicuramente era frutto dello strettissimo legame che essi avevano con Madre Natura.

E dicono che toccarla sia di buon auspicio, quindi…

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Roca Sagrada
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la Roccia Sacra

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Il Tempio del Condor

Il tempio prende il nome dalla pietra scolpita che raffigura la testa di un condor, mentre le rocce circostanti sembrano formare le ali spiegate del rapace.

Riuscite a vederlo? Se non ci riuscite, guardate più in basso 😉20191227_164154

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il treno denominato “Hiram Bingham” che attraversa Aguas Calientes

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Saqsaywamán, il Tempio fortezza

“Dissero che anche a Cuzco il tempio-fortezza di Saqsaywamán, coi suoi blocchi immani, era opera degli Auki, gli antenati semidivini che facevano muovere le rocce frustandole…”

Spettacolare tempio del Sole-fortezza, dove le truppe spagnole comandate da Pizarro furono sul punto di soccombere e riuscirono a spuntarla solo con un ultimo, disperato assalto di 50 cavalieri…

Anche questo sito fu depredato dai conquistadores, finanche di pietre di piccole e medie dimensioni – la grande “civiltà” cattolica occidentale dell’epoca non fu in grado di trasportare i massi più grandi, pesanti tonnellate, e ancora oggi non siamo in grado di spiegare come fecero, all’epoca, uomini alti mediamente 150 cm., se non con l’aiuto di entità provenienti, forse, da altri pianeti.

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Ingresso a Saqsaywamán

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…come furono capaci di trasportare e lavorare queste pietre? 🤔20191229_111857

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Cusco by night

 

In volo verso Madre de Dios, foresta Amazzonica del Perù

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La Virgen Maria

Se si pensa all’Amazzonia, è inevitabile coniugarla all’avventura: ha un’estensione incredibile, zone praticamente impraticabili e misteriose abitate da popolazioni ancora oggi perdute all’interno della foresta pluviale.

Come ho detto all’inizio, se il bacino principale della foresta è il Brasile, l’origine della foresta e del Rio delle Amazzoni si trova nell’est del Perù.

Un’escursione da queste parti non è così scontata e infatti di turisti non ce n’è tanti, probabilmente perché l’escursione richiede un minimo di impegno, le strutture ricettive non sono moltissime, ed anche perché per venire da queste parti è consigliato vaccinarsi contro la febbre gialla e l’epatite A, cosa che noi abbiamo fatto. E c’è il problema degli insetti, se proprio non li potete sopportare; però a tutto c’è rimedio: anzitutto, qua tutti i letti sono attrezzati con la classica copertura, e vaccinazioni a parte dovrete ovviamente rifornivi di un anti-zanzare di quelli seri, che agisca anche contro quelle tropicali, che al confronto delle nostre sono un po’ come tigre vs. gatto, per darvi un’idea. Venire qui è anche un modo per uscire da quello che chiamano il “gringo trail”, cioè le classiche mete turistiche degli stranieri. E infatti qui si incontrano tanti personaggi “alternativi”!

La parte accessibile della Amazzonia peruviana è la foresta tropicale che si sviluppa  lungo il Rio Madre de Dios, che è un affluente secondario del Rio delle Amazzoni ed è lungo 655 km, praticamente quanto il nostro fiume Po.

Si soggiorna nella cittadina di Puerto Maldonado, che si trova all’interno del territorio della foresta tropicale, che possiede un piccolo aeroporto con voli giornalieri da Lima e Cusco (1,5 ore di volo ca.). Ed è l’unico modo per arrivare fin qui, per due validissimi motivi: 1) per lo stato delle strade ed i tempi di percorrenza, e 2) perché si passa per i territori che erano controllati dai rivoluzionari di Sendero Luminoso

La stessa foresta pluviale non si può esplorare in versione fai-da-te, ma con una guida esperta, e si parte imbarcandosi e attraversando il Rio Madre de Dios con una barca a motore, provvista di tetto e giubbotti salvagente da indossare obbligatoriamente. Da qui si giunge ad un approdo e si inizia a camminare nella parte iniziale della giungla, attraverso la quale si arriva, dopo 45 minuti circa, ad un secondo approdo, dove si sale su delle canoe a remi, che trasportano al max una decina di persone. Dopo 15 minuti circa, si sbuca direttamente dal percorso fluviale della foresta nel bellissimo lago Sandoval, dove si prosegue la navigazione ammirando la fauna composta da pappagalli, tartarughe, scimmiette, lontre giganti e facendo attenzione a non sporgersi troppo poiché le acque sono infestate da caimani e pirañas….  fino a giungere ad un altro approdo, dove si consuma un pasto tipico con riso e pollo cotti in foglie di banano, e si fa una breve siesta prima di rientrare, sfiniti dal caldo, dalla lunga camminata e dalle pagaiate offerte in soccorso della povera guida che era l’unico “motore” della canoa.

Tambopata, ad accoglierci una scimmietta!

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…con molta non chalance

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In navigazione sul fiume Sandoval

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Video di un bradipo che pian pianino scenderà dall’albero, in ca. 4 ore

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L’ingresso al Lago Sandoval

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Le diverse voci della foresta…

 

un po’ di meritato relax dopo tanto navigare sotto un sole cocente….

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piccole scimmie “volanti”

 

si procede, accompagnati da una fitta pioggia tropicale

…fradici, ma felici!

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dopo la pioggia, un meraviglioso arcobaleno

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la nostra stanza a Tambopata, a prova di insetti!

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Conclusioni

cosa ci rimane del Perù, rispetto agli altri viaggi: al primo posto, le persone. La disponibilità ed il calore dei peruviani sono un toccasana per l’animo di noi europei, troppo presi dai nostri ritmi frenetici e troppo abituati a trattarci, a volte,  in maniera irrispettosa.

E poi? Tanto altro, ma sicuramente impressioni comuni anche a chi il Perù ancora non lo ha visitato, ma sicuramente si ritroverà in quello che citerò di seguito:

  • La storia avvolta dal mistero dei luoghi e degli abitanti, dagli Inca alle tante altre civiltà che li hanno preceduti, i Chachapoya, gli Shipibo Konibo, i Wari; le inspiegabili costruzioni fatte con enormi pietre sovrapposte pesanti decine di tonnellate, incastrate con precisione millimetrica. La loro devozione ed il loro rispetto per la madre terra, la “pachamama”.
  • La cucina, mix di culture gastronomiche, che è considerata una delle migliori al mondo, che si basa in particolare sul pesce fresco con cui si prepara il ceviche, pesce dell’Oceano Pacifico marinato in succo di lime; e le patate, qui ce ne sono più di 5.000 specie differenti e tra i piatti più saporiti a base di patate possiamo senza dubbio citare la papa a la huancaína.
  • La musica, come il brano famoso in tutto il mondo El Condor Pasa”, e la danza Marinera, un ballo di coppia che simboleggia un romantico corteggiamento.

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Credetemi, il Perù è un posto che vi rimarrà nel cuore per il semplice fatto che qui nessuno vi darà considerazione come dei semplici stranieri in transito, come avviene in tanti altri paesi visitati. Vi sentirete accolti e coccolati da questa splendida gente come se foste uno di famiglia, al rientro da un viaggio altrove.

 

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  • PUNTO 1

Le 7 meraviglie del mondo antico

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1 – I Giardini pensili di Babilonia, in Mesopotamia
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2 – Il Colosso di Rodi, in Grecia
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3 – Il Mausoleo di Alicarnasso in Turchia
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4 – Il Tempio di Artemide a Efeso, in Turchia
Alexandria
5 – Il Faro di Alessandria, in Egitto
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6 – La Statua di Zeus a Olimpia, in Grecia
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7 – La Piramide di Cheope a Giza, in Egitto

 

 

  • PUNTO 2

Francisco Pizarro e l’imperatore Atahualpa

Pizarro e Atahualpa si “conobbero” personalmente durante la cruenta battaglia di Cajamarca, anche se chiamarla battaglia è improprio, in quanto gli spagnoli, pur essendo molto inferiori in numero – in rapporto di 1 a 30 – possedevano armi tecnologicamente superiori e riuscirono a sorprendere gli Inca con un attacco improvviso e spavaldo, com’era nell’indole del loro comandante.

Nel corso di questa cruenta battaglia il sovrano degli Inca Atahualpa era rimasto al centro della piazza dove si svolse il fatto, rimanendo per tutto in tempo in piedi sulla sua lettiga che veniva sorretta a spalla dall’aristocrazia dei suoi fedelissimi nobili.

Gli Spagnoli comandati da Pizarro  una volta debellato il suo esercito, cercavano di avvicinarlo per farlo prigioniero, ma davanti a loro si frapponeva un  muro costituito dall’élite degli Inca incuranti delle perdite, che continuavano a sostenere in alto il loro divino sovrano…

La battaglia di Cajamarca
La battaglia di Cajamarca, particolare dell’accerchiamento di Atahualpa

alla fine Pizarro riuscì ad afferrarlo ad una gamba trascinandolo giù, ma nella concitazione del momento si prese una coltellata da un soldato spagnolo, diretta ad Atahualpa, che lo ferì al braccio. E incredibile a dirsi, Pizarro fu l’unico ferito di parte spagnola. Il sovrano fu imprigionato all’interno del Tempio del Sole.

Questi cominciò subito a pensare a come riscattare la propria libertà e la propria vita, e sapeva che agli spagnoli facevano gola l’oro, l’argento e le pietre preziose degli Inca. Così, disse a Pizarro che in cambio della propria libertà avrebbe fatto riempire d’oro e d’argento la stanza in cui era imprigionato fino a dove la mano potesse toccarli.

Pizarro, ovviamente, accettò l’offerta con un regolare contratto che fu redatto da un notaio della spedizione, dando la sua parola e assumendosi quindi anche l’impegno formalmente scritto di liberare Atahualpa una volta ricevuto il riscatto.

Per giorni e giorni, su ordine del sovrano, arrivarono innumerevoli carichi d’oro e argento a Cajamarca, che gli increduli e sbigottiti Spagnoli avrebbero poi fuso in lingotti, e che resero ricchi Pizarro, i suoi comandanti e tutta la truppa, fino all’ultimo in grado.

Nel frattempo, in prigionia il sovrano Atahualpa non aveva più il solito sfarzo, ma non se la passava neanche male, poiché gli fu concesso di tenere un numero, sia pur ristretto, di cortigiani e concubine. Continuava a cambiarsi più volte al giorno, e gli abiti che toglieva venivano bruciati per superstizione. Era molto intelligente, e apprese subito dagli spagnoli il gioco dei dadi e degli scacchi.

Tuttavia, né il versamento dell’enorme riscatto, né la parola data da Pizarro, né questa sua “integrazione” riuscirono a salvargli la vita. Fu condannato al rogo.

La distruzione del corpo nella cultura Inca significava la rinuncia all’immortalità, per cui alla fine Atahualpa si fece convincere dal frate Vicente de Valverde alla conversione al cattolicesimo – frate che fu uno di quelli che lo fecero condannare a morte, mentre gli ufficiali di Pizarro avrebbero voluto mantenere la parola data, per onore. La condanna al rogo fu quindi commutata in strangolamento. Migliaia di sudditi si unirono al sovrano, tagliandosi le vene.

 

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The XL family in Dubai! 

And here we are back, to talk with you about this beautiful journey in this amazing Arab city:

DUBAI!

The most important thing for us, in our journeys around the world, is to let our children know the beauty of the diversity: different places, people, cultures and traditions; as well as, of course, the languages and dialects spoken all around the world.

This time we chose for an Arab country, where tradition is combined with the best expression of modernity and openness to diversity.

Dubai probably represents a perfect synthesis of all this: a country led by an enlightened Sheikh, which is leading this country to be, in few years, a catalyst for economic interests and tourist flow; and going well beyond the oil-wealth binomial that we easily attribute to the countries that are part of this specific geographical area of the Persian Gulf, the so-called UAE (United Arabian Emirates) countries.

Not everyone knows, in fact, that the oil reserves in Dubai will soon be exhausted, and already the country’s biggest income derives from the tourist flow, which is expected to develop in the years to come.

The country is constantly developing and is like taken by an incessant movement: wherever new construction sites open and the aim is for Expo 2020 – to be held in the period between 20 October 2020 and 10 April 2021 – to receive 25 million visitors, practically more than 8 times its resident population: an incredible bet!

The challenge is on, and judging from what we have seen, they have all the potential to overcome it.

After this due premises, useful to introduce you to the influence it has on Dubai Lifestyle, let’s move on to our story and travel tips for those who travel with family or as a couple.

Let’s start with flights: the best airline for those who fly from Italy and want a direct flight to Dubai in about 6 hours (from Milan Malpensa), is – without any doubts – Emirates.

Of course, the price depends on how many advance you buy the ticket and the period in which you want to travel, but in any case it’s always cheaper to consider a stopover (we did it in Istanbul, Turkey) if you don’t think it’s too heavy for you. We always travel in “light mode”, with hand baggage only, but we are 5 of us, so even if the baggage is smaller in size, we have five of it on board, and we can manage to bring everything we need without having big luggages.

Also, consider that you are going to an area of the world where there are two seasons: the HOT one – from November to April; and another one VERY HOT – from May to October, with peaks up to 60°C – 140°C ! With a crazy thermal excursion inside / outside the hotel, taxi, shopping centers etc., due to the freezing air conditioning

And here is our travel tale:

Day 1 – Ski Dubai

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One of the probably most surprising and incredible things in Dubai is that here, regardless of the temperature, you can… ski!

Yep, you got it right: there is an indoor ski track!

This is located inside the “Mall of the Emirates” – one of the biggest shopping centers in Dubai, where you can also find several money exchange points;

the ski track max length is 400 meters / 1.312 feet, and the height is 85 meters / 279 feet, so it got a good slope.

However, curiosity aside, for those who can see the real snow and real ski tracks, not living in these latitudes, I can suggest you to avoid this waste of money for skiing here …

It is much better – and more related to this country – the sandboarding, of which we will talk about below.

Day 2 – Breakfast at Burji Khalifa and walking in Dubai Mall

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With its 163 floors and its 829 meters / 2.719,82 feet, the Burji Khalifa is the tallest skyscraper in the world … right now.

Yes, because a skyscraper taller than 1 km. / 3.280 fett will be finished in 2020 … think about it! And do you know where? But always here in Dubai: the Dubai Creek Tower!

Burji Khalifa access is passing through the lobby of Armani Hotel, where very kind, young ladies will guide you to the fast elevator; the upper floors are accessed buying a ticket, to enjoy the view.

Armani Hotel

What we chose to do was enjoying a delicious breakfast at the At.Mosphere restaurant, located on the 122nd floor.

Here you can have breakfast, you can have lunch or just a tea, but remember: you have always to book in advance, and often there is no place.

Prices vary, depending on what you choose; consider an average of 50€ / 56$ per person, but it is absolutely worth it for hospitality, quality, and landscape view.

If you book, remember to ask for a window table, where you can look at the desert borders.

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Next to Burji Khalifa is located the Dubai Mall, which is the biggest shopping mall in the world not by extension, but by number of shops: 1.200!

Even if, you don’t like (like I don’t) super-crowded shopping malls, this is worth a visit for several reasons:

aside shops, inside Dubai Mall is located the Dubai Aquarium, where besides being able to admire thousands of marine species, you can dive, assisted by expert divers, walking near the sharks!

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If you love valuable objects, here you will also find the biggest “souk” in the world for jewelry and gold.

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For children and families, there is the “SEGA Republic” park and Kidzania, a cinema with 22 screens.

And an amazing restaurant that will take you into the African jungle!

Also, take a stop to admire the internal waterfalls, with the statues of the divers: it’s a beautiful artwork, with a deeper meaning for the Arab people born here: the “divers” are the pearls fishermen, who, before oil and tourism, represented a very important source of income for the Emirates.

And don’t miss the Fountain Show outside, in the artificial lake in front of Burji Khalifa:

the project was developed by the same company that built the fountains of the Bellagio Hotel in Las Vegas, lighting is guaranteed by 6,600 lights and 50 colored projectors, the water jets can reach over 150 meters / 492 feet high and the “dance” of the water is accompanied by classical, Arabic and commercial music.

The show is on at 1:00 pm and 1:30 pm, and then every 30 minutes from 6:00 to 10:00 pm – 11:00 pm from Thursday to Saturday.

Day 3 – Desert Safari

This is one of the trip that you should not miss if you go to Dubai:

the 4×4 Safari!

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You will have fun like crazy when the expert drivers will slide sideways on the dunes of Sharjah or jump from one to another, and you will feel like to fall on deaf ears , but don’t worry! Drivers know what they are doing and will not expose you to unnecessary risks, less than ever if you are with children.

Watch the video and imagine you’re on board: it’s really supercool!!

And if you like skiing, jump off a steep dune with the board they will provide you, and try the sandboarding, the best that can happen is to fill your shoes with the sand when you roll in the dunes!

Usually, most of these excursions also include a camel ride – if you have never tried to stand on a camel that gets up after you sit down on it… well, try it! Is very funny.

The walk is “animated” by the typical camels gait, it’s a lot of fun and it really is worth thinking about approaching these desert “ships”.

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Usually, are included the dinner and the show with belly dance, dance in typical Arab costume and fire-breathing, as well as photos with hawks – falconry is still very popular here – and henna tattoos, for those who wants to have one.

You can also book a 30-minute ride on the dune-buggies (not included, you have to pay for it), you will personally drive and believe me: again, it’s very funny!!

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Day 4 – Jumeirah beach and Creek cruise

When you come to Dubai and if the weather is ok – I mean, if it’s not very HOT – one of the “must do” is a visit to the Jumeirah public beach:

it is a white sand beach located in the Jumeirah district of Dubai, up to The Palm Jumeirah.

From the beach you can see the Burj Al Arab, the famous (and very expensive) sail-shaped luxury hotel, built on an artificial island, where – among other special features – you will find gold tablets, butler and a private cinema in the suites at your disposal !

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Someone might ask: what about the dress code on a beach in Dubai? Are there any limitations for men, or women?

The answer is simple – and shall apply not only to Jumeirah beach: there are no defined limits, apart those of common sense, regarding the dress code.

Obviously, there are no nudist beaches and no topless, and once you leave the beach you have to get dressed, it is not allowed to go around bare-chested or in swisuit around the city, but that’s also a matter of good taste.

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Another experience we made, which was highly recommended to us, is the evening cruise, departing at 9:00 pm from Dubai Creek (or Khor Dubai):

it is a sort of branch of the Persian Gulf sea that crosses the city, used for urban and tourist transport.

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The dinner aboard these big and colorful wooden boats is buffet style, and I assure you that there is such a large quantity of food, from appetizers to main courses, from fish to meat, and desserts to satisfy any kind of taste; while for alcoholic beverages the choice is limited – as everywhere here.

The cruise includes a show with a singer and a couple of typical dances (already seen); as for the view from the boat you will see the skyscrapers lighted at night, but frankly speaking this is not an excursion that I would suggest in the “must do” list.

Just do it if you have extra time to spend, and if  it’s ok for your budget.

Day 5 – visiting the Grand Mosque in Abu Dhabi

One of the excursions I would rather recommend is the visit to the Sheik Zayed Mosque in Abu Dhabi: starts early in the morning, between 8:00 and 9:00 am, because getting there takes a couple of hours, but you can get picked up at the hotel where you stay. Usually, the guides are punctual and very patient, when you book remember to leave your phone number to get in touch with the agency in case of need, also via whatsapp.

On the way to the Abu Dhabi mosque, there will be a stop at the world famous Ferrari World, with the fastest roller coaster in the world – with 240 km/ h – 149 mph reached in only 5 seconds – imagine the acceleration … – but it’s a very short “technical” stop, so you will only have time for a tour and pics.

The mosque is really AMAZING:

it can host more than 40,000 people praying, and has 4 minarets over 100 meters / 328 feet high.

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The courtyard is 17,000 m² and is all covered with a beautiful floral mosaic.

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All the outside part of the mosque is covered with marble, while the “pools” along the external porticoes reflect the columns, which in the evening, together with the external walls, are colored through an ingenious system using the moon light, and creates a blue lighting.

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The carpet covering the entire main prayer hall is the largest made in Iran: measuring 5,627 m², it took 1,300 craftsmen to knot it, and weighs over 35 tons.

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To move it to the mosque, were rented cargo planes and warships. And it took a lot of people to fix it.

Other world guinness objects are the Swarowski crystal chandeliers:

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here there is the largest / inside a mosque chandelier in the world, with a diameter of 10 meters and a height of 15. No needs to talk about its value.

And the 96 internal columns: obviously in marble, but inlaid with mother-of-pearl.

Just to give you an idea of the Emirs’ financial resources:

in November 2017, a museum was inaugurated in Abu Dhabi, which build cost was around $ 700 million.

Local authorities decided its the name: Louvre.

Obviously, they found the opposition of the French government, parbleu!

Opposition that has turned into compliance with the payment of about 600 million dollars (!!!) for using the name Louvre for 30 years (plus an option for +30 years); plus, another 750 million dollars to loan various artworks and consulting.

When you say: culture is priceless…

If you are a fan of the “Fast & Furious” film series, you must visit the Etihad Towers complex, which were used as the location of the “Fast & Furious 7” movie:

Vin Diesel and Paul Walker drive the Lykan Hyper Sport through these towers!

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Day 6 – Jumeirah Beach Residence

On the last day, after so much walking and visitingaround, let you do what we did:

enjoy relaxing moments at the JBR beach (Jumeirah Beach Residence) located in the residential area of Dubai Marina:

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in spite of the area, the prices for renting sun beds and umbrellas are accessible (more or less as in any non-VIP beach), there are a lot of shops and restaurants for any taste on the beach or close by, and the atmosphere is very cosmopolitan … except for the camels on the beach: fantastic!

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Then, eat a typical Turkish ice cream sold by the street carts: try to grab it!

But keep in mind that they will also charge you for the show … an ice cream will cost you as much as 6 euros / 7 dollars.

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And then, at the end of the day, enjoy the fireworks show, looking at it from the beach.

 

Final considerations and suggestions:

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this photo of the cranes raising new buildings, taken while we were going to the airport for our flight back to our country, represents very well what Dubai is today:
a city in the grip of a perpetual movement.
Sure, Expo 2020 represents a bet to be won for the foreseeable future, and it will probably be a unique opportunity to visit Dubai.

But also consider what I wrote above, regarding the best period of year to spend an holiday without being frustrated by extreme temperatures.

Another good advice I’d like to give you is to choose hotels with swimming pool, with bar – remember that you can drink alcoholic beverages only in hotel, so if you want to have a drink to relax in the evening after you are back from a day walking around, think about it first.

Dubai is a city where modernity and traditions meet, you always remember to respect all the few limits literally, and avoid being offensive.

Like I said, it’s a matter of simple common sense.

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Have a wonderful trip,

the Pascales 🙂

La famiglia XL a Dubai!

Ed eccoci tornati, per raccontarvi stavolta di un viaggio bellissimo nell’affascinante terra araba:

DUBAI!

(ENGLISH VERSION COMING SOON)

Quello che più conta per noi, nei nostri viaggi in giro per il mondo, è far conoscere ai nostri figli la bellezza della diversità dei luoghi, delle persone, delle culture e delle tradizioni; oltre che, ovviamente, delle lingue e dei dialetti parlati in giro per il mondo.

Questa volta abbiamo optato per un paese arabo, dove la tradizione si coniuga alla migliore espressione di modernità e apertura, appunto, alla diversità.

Dubai rappresenta, probabilmente, una perfetta sintesi di tutto questo: un popolo guidato da uno sceicco illuminato, che sta portando questo paese ad essere, nel giro di pochi anni, un catalizzatore di interessi economici e di afflussi turistici senza eguali; e andando ben oltre il binomio petrolio-ricchezza che banalmente attribuiamo ai paesi che fanno parte di questa specifica area geografica del Golfo Persico, i cosiddetti paesi UAE (United Arabian Emirates).

Non tutti sanno, infatti, che in realtà le riserve di petrolio a Dubai presto saranno esaurite, e già oggi gli introiti maggiori del paese derivano dall’afflusso turistico, che si pensa di sviluppare nei prossimi anni.

Il paese è in continuo sviluppo ed è come preso da un movimento incessante: ovunque si aprono nuovi cantieri e si punta con l’Expo 2020 – che si terrà nel periodo fra il 20 ottobre 2020 e il 10 aprile 2021 – a ricevere 25 milioni di visitatori, praticamente più di 8 volte la sua popolazione residente: una scommessa incredibile!

La sfida è raccolta, ed a giudicare da quello che abbiamo visto, hanno tutte le potenzialità per vincerla.

Dopo questa dovuta premessa, utile a introdurvi all’influenza che ha sulla Dubai Lifestyle, passiamo al nostro racconto ed ai consigli di viaggio per chi parte con famiglia o anche in coppia.

Iniziamo dai voli: la migliore compagnia per chi vola dall’Italia e vuole un volo diretto che lo porti a Dubai in circa 6 ore (da Milano Malpensa), è senza dubbio la Emirates.

Ovviamente, il prezzo dipende dall’anticipo con il quale si acquista il biglietto e dal periodo in cui si desidera viaggiare, ma in ogni caso risulta quasi sempre più economico fare uno scalo (noi lo abbiamo fatto ad Istanbul, in Turchia) se non ritenete la cosa troppo impegnativa. Noi viaggiamo sempre “leggeri”, con il solo bagaglio a mano, ma siamo in 5, quindi alla fine anche se il bagagli sono di dimensioni ridotte rispetto a quelli che andrebbero in stiva, riusciamo a portare tutto ciò che serve senza rinunciare a nulla.

Inoltre, considerate che andate in una zona del mondo in cui ci sono due stagioni: una in cui fa caldo – da novembre ad aprile; ed un’altra in cui fa MOLTO caldo – da maggio a ottobre, con picchi fino a 60°C! Con un’escursione termica pazzesca dentro/fuori hotel, taxi, centri commerciali etc.

Ed ecco il nostro resoconto di viaggio:

Day 1 – Ski Dubai

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Una delle cose probabilmente più sorprendenti e assurde di Dubai, è che qui, a prescindere dalla temperature esterna, potrete… sciare!

Sì, avete capito bene: hanno pensato bene di costruire una pista da sci al coperto!

La pista è situata all’interno del centro commerciale Mall of the Emirates – uno dei grandi centri commerciali di Dubai, dove tra l’altro sono presenti numerosi sportelli di agenzie di cambio;

la sua lunghezza max è di 400 mt. e l’altezza è di 85 mt., per cui ha anche una bella pendenza.

Tuttavia, a parte la curiosità, per chi la neve e le piste da sci può visitarle, non vivendo a queste latitudini, sconsiglio francamente di spendere dei soldi per venire a sciare qui…

È molto meglio – e sicuramente più caratteristico per il luogo – fare sandboarding, di cui parleremo più avanti.

Day 2 – Breakfast al Burji Khalifa e visita al Dubai Mall

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Con i suoi 163 piani per 829 mt. di altezza, il Burji Khalifa è il grattacielo più alto del mondo… per ora.

Sì, perché il prossimo anno ne verrà costruito uno alto più di 1 km… pensateci! E sapete dove? Ma sempre a Dubai, sarà la Dubai Creek Tower!

Al Burji Khalifa si accede passando nella hall dell’Armani hotel, dove delle gentilissime Signorine vi guideranno alla velocissima ascensore; ai piani superiori si accede comprando il biglietto per godersi il panorama.

Armani Hotel

Quello che abbiamo scelto di fare noi è stato di goderci anche una ricca colazione presso il ristorante At.Mosphere, situato all 122° piano.

Qui si può fare colazione, si può pranzare o prendere un the, ma fate attenzione: bisogna prenotare sempre con il dovuto anticipo, e spesso non si trova posto.

I prezzi variano a seconda di cosa scegliete, considerate una media di 50€/persona, ma ne vale assolutamente la pena per accoglienza, qualità, e vista.

Se prenotate, ricordate di farvi assegnare un tavolo vicino alla vetrata, da dove potrete ammirare i confini del deserto.

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Di fianco al Burji Khalifa è situato il Dubai Mall, che è il centro commerciale più grande del mondo non per estensione, ma per numero di negozi: ben 1200!

Anche se, come me, non amate particolarmente i centri commerciali super-affollati, questo merita una visita per diverse ragioni:

a parte i negozi, il Dubai Mall ospita al suo interno il Dubai Aquarium, dove oltre a poter ammirare migliaia di specie marine, potrete immergervi assistiti da sub esperti e passeggiare accanto agli squali.

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Se invece amate gli oggetti preziosi, qui trovate anche il più grande “souk” per vendita di gioielli e oggetti d’oro al mondo.

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Per i bambini e le famiglie, ci sono il parco a tema coperto “SEGA Republic” e Kidzania, un cinema con 22 sale.

Ed un bellissimo ristorante a tema che vi porterà in piena giungla africana!

Soffermatevi ad ammirare anche le cascate interne, con le statue dei tuffatori: è una bellissima opera d’arte, che ha anche un significato più profondo per gli arabi originari di queste zone: i “tuffatori” sono i pescatori di perle, che prima del petrolio e del turismo rappresentavano una importantissima fonte di reddito per gli emirati.

E non mancate di assistere al Fountain Show che si tiene all’esterno, nel lago artificiale di fronte al Burji Khalifa:

il progetto è stato realizzato dalla stessa società che ha costruito le fontane del Bellagio Hotel di Las Vegas, l’illuminazione è garantita da 6.600 luci e 50 proiettori colorati, i getti d’acqua possono arrivare ad oltre 150 mt. di altezza e la “danza” dell’acqua viene accompagnata da musica classica, araba e commerciale.

Lo show è attivo alle 13:00 e alle 13:30 e poi ogni 30 minuti dalle 18:00 alle 22:00 – 23:00 dal giovedì al sabato.

Day 3 – Safari nel Deserto

Questa è una delle escursioni che non dovete farvi assolutamente mancare se andate a Dubai:

il Safari in 4×4!

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Vi divertirete come dei matti quando gli esperti guidatori scivoleranno di lato sulle dune di Sharjah o salteranno da una all’altra, e avrete la sensazione di stare per cadere nel vuoto, ma tranquilli! I drivers sanno quello che fanno e non vi esporranno a rischi inutili, meno che mai se sarete con dei bambini.

Guardate il video e immaginate di essere a bordo, è proprio una figata!

E se vi piace sciare, lanciatevi giù da una duna ripida con la tavola che vi forniranno, e provate a fare sandboarding, il massimo che vi potrà capitare sarà riempirvi le scarpe di sabbia quando vi rotolerete tra le dune!

Di solito, quasi tutte queste escursioni includono anche una passeggiata sui cammelli – se non avete mai provato a stare su un cammello che si alza dopo che vi siete accomodati… beh, provateci! È molto divertente.

La passeggiata è “movimentata” dalla tipica andatura dei cammelli, è molto divertente e vale davvero la pensa avvicinarsi a queste “navi” del deserto.

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Inclusa, di solito, anche la cena e lo show con danza del ventre, danza in costume tipico arabo e sputafuoco, oltre a foto con falchi – qua la falconeria è ancora molto apprezzata – e tatuaggi all’henne, per chi vuole.

A parte potrete prenotate un giro di 30 minuti sui dune-buggy, guiderete voi personalmente e credetemi: ne vale la pena, è divertentissimo!

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Day 4 – Spiaggia di Jumeirah e crociera nel Creek

Quando verrete a Dubai e se il tempo lo permette – mi riferisco al caldo – uno dei “must do” è sicuramente una visita alla spiaggia pubblica di Jumeirah:

è una spiaggia di sabbia bianca che situata, appunto, nel quartiere di Jumeirah di Dubai ed arriva fino al The Palm Jumeirah.

Dalla spiaggia si vede il Burj Al Arab, il celebre (e costosissimo) hotel di lusso a forma di vela, costruito su un isolotto artificiale, dove – tra le altre particolarità – troverete nelle suite a vostra disposizione tablet in oro, maggiordomo e cinema privato!

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Qualcuno potrebbe chiedersi: ma come si va vestiti in spiaggia a Dubai? Ci sono delle limitazioni per gli uomini o per le donne?

La risposta è semplice e vale in generale, non solo per la spiaggia di Jumeirah: non ci sono limiti precisi, se non quelli dettati dal comune buonsenso, relativamente al modo di vestirsi.

Ovviamente, non ci sono spiagge per nudisti e non si pratica il topless, ed una volta usciti dalla spiaggia dovete rivestirvi, non è consentito andare in giro a torso nudo o in costume per la città, ma questa è anche una questione di buongusto.

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Un’altra esperienza che abbiamo fatto, che ci era stata vivamente consigliata, è la crociera serale con partenza alle ore 21:00 nel Dubai Creek (o Khor Dubai):

si tratta di una sorta di diramazione del mare del Golfo Persico che attraversa la città, che viene utilizzato per il trasporto urbano e turistico.

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La cena a bordo di queste grandi e colorate imbarcazioni in legno viene servita a buffet, e vi assicuro che c’è una quantità tale di cibo, dagli antipasti ai primi, dal pesce, alla carne, ai dolci da soddisfare qualsiasi tipo di appetito; mentre per gli alcolici, la scelta è come sempre limitata.

La crociera include uno spettacolo con cantante e un paio di danze tipiche (già viste); per quanto riguarda la vista dalla barca vedrete i grattacieli illuminati di notte, ma francamente questa non è un’escursione che vi consiglierei di non perdere assolutamente – come il safari.

Fatela se avete del tempo che vi avanza, e se rientra nel vostro budget di spesa.

Day 5 – visita alla Grande Moschea di Abu Dhabi

Una delle escursioni che mi sento invece di consigliare è la visita alla Moschea Sheik Zayed ad Abu Dhabi, si parte presto al mattino, tra le 8:00 e le 9:00, perché arrivarci richiede un paio d’ore, ma potete fervi prelevare direttamente presso l’hotel in cui soggiornate. Di solito le guide sono puntuali e molto pazienti, quando prenotate ricordate di lasciare un vostro recapito telefonico per farvi contattare in caso di necessità anche via whatsapp.

Durante il tragitto per arrivare alla moschea di Abu Dhabi è prevista una sosta presso il famosissimo Ferrari World, con le montagne russe più veloci del mondo con 240 km/h raggiunti in 5 secondi – immaginate l’accelerazione… – ma si tratta di una breve sosta puramente “tecnica”, per cui avrete solo il tempo di fare un giro e scattare qualche foto.

La moschea è veramente straordinaria:

può ospitare più di 40.000 persone in preghiera, e conta 4 minareti alti più di 100 mt.

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Il cortile misura 17.000 m², ed è ricoperto da un bellissimo mosaico floreale.

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Tutte la parte esterna della moschea è ricoperta da marmi, mentre le “piscine” lungo i portici esterni riflettono le colonne che di sera, insieme alle pareti esterne, si colorano attraverso un ingegnoso sistema che sfrutta la luce lunare, creando una illuminazione blu.

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Il tappeto che ricopre l’intera sala di preghiera principale è il più grande realizzato in Iran: misura 5.627 m², ci sono voluti 1.300 artigiani per annodarlo, e pesa oltre 35 tonnellate.

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Per trasportarlo nella moschea, sono stati utilizzati aerei cargo e navi da guerra. E ci sono voluti altrettanti uomini per sistemarlo.

Altra eccezionalità sono i lampadari di cristalli Swarowski:

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qui c’è il più grande lampadario al mondo all’interno di una moschea con un diametro di 10 metri e un’altezza di 15. Inutile soffermarsi sul valore.

E le 96 colonne interne: ovviamente di marmo, ma intarsiate con madreperla.

Solo per darvi un’idea delle possibilità economiche degli Emiri:

a novembre del 2017 ad Abu Dhabi è stato inaugurato un museo, la cui costruzione è costata circa 700 milioni di dollari.

Le autorità locali avevano deciso il nome: Louvre. Ovviamente, hanno trovato l’opposizione del governo francese, parbleu!

Opposizione che si è trasformata in accondiscendenza di fronte al pagamento di circa 600 milioni di dollari per l’utilizzo del nome Louvre per 30 anni (più opzione per altri 30); più altri 750 milioni per prestito opere e consulenze varie.

Quando si dice: la cultura non ha prezzo…

Se invece siete appassionati della serie di film Fast & Furious, dovete visitare il complesso delle Etihad Towers, che sono state utilizzate come location del film Fast & Furious 7:

Vin Diesel e Paul Walker guidano la Lykan Hyper Sport attraverso queste torri.

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Day 6 – Jumeirah Beach Residence

L’ultimo giorno, dopo tanto girare, fate come noi e concedetevi dei momenti di relax presso la JBR beach (Jumeirah Beach Residence) situata nella zona residenziale di Dubai Marina:

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a dispetto della zona, i prezzi per noleggiare lettini e ombrellone sono accessibili (più o meno come in qualsiasi spiaggia non VIP), c’è una grande quantità di negozi e ristoranti per qualsiasi gusto direttamente sulla spiaggia o nelle immediate vicinanze, e l’atmosfera che si respira è molto cosmopolita… se si eccettuano i cammelli sulla spiaggia. Fantastici!

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Poi, mangiate un tipico gelato turco acquistato dai carretti ambulanti, a patto che riusciate ad afferrarlo 🙂

Ma tenete presente che vi faranno pagare anche lo show… un gelatino vi costerà tra i 5 ed i 6 euro.

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E poi, a fine giornata, godetevi lo spettacolo di fuochi d’artificio direttamente dalla spiaggia.

Considerazioni e suggerimenti finali:

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questa foto delle gru che innalzano nuove costruzioni, scattata mentre andavamo a prendere il volo di rientro, rappresenta bene quello che è Dubai oggi: una città in preda ad un incessante movimento.

Sicuramente l’Expo 2020 rappresenta una scommessa da vincere per il prossimo futuro e probabilmente sarà un’occasione unica per visitarla.

Ma considerate anche quanto detto sopra, relativamente al periodo dell’anno migliore per trascorrerci una vacanza senza essere oppressi dal caldo afoso e da temperature estreme.

Un altro dei de consigli che mi sento di darvi e di scegliere un hotel con piscina, con annesso bar – ricordate che solo negli hotel vi serviranno alcolici, quindi se la sera al rientro dalle vostre escursioni volete farvi un drink, pensateci prima.

Dubai è una città d’incontro tra modernità e tradizioni, che ricordate di rispettare sempre alla lettera, per evitare di risultare offensivi.

Come ho detto, è una questione di semplice buonsenso.

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Buon viaggio dai Pascales! 🙂

The Italian city of Eternal Love

This time we chose to talk you not about a visit to a metropolis, but about one of the small art jewels making part of our amazing country:

The city of  Verona!

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The city, located in the north-east of Italy at 115 km from Venice, is part of UNESCO heritage, and is known to the most for the novel Romeo and Juliet by William Shakespeare, who chose this Italian city to set his famous love story and the two young protagonists, at the end of 1500.

Romeo e Giulietta

And in Verona – even if the history was not real and characters were invented by the English author – there is the “Casa di Giulietta” (Giulietta’s House) with a balcony where she looked out, in the story, to see the beloved Romeo, and to talk about love with him.

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A bit like the house of Sherlock Holmes at 221B of Baker Street in London; and like this one, is a destination for pilgrimages, in this case of people in love.

 

The legend says that, touching the breast of Juliet statue in the courtyard where the small balcony overlooks, you’ll be lucky in love for sure; not like the two young lovers.

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But Verona is not only this, it is a beautiful town of ancient Roman origin, cut in two by the river Adige, where you can admire a splendid Arena – second in Italy only to the immense Colosseum in Rome.

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But few people know that this Arena is the best preserved ancient amphitheater in the world, as it was restored starting from the end of 1600, while other great works and temples of the ancient Roman era were partly stripped and dismantled to build other architectural works.

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The Verona Arena was built during the Emperor Augustus era, and was probably completed around 30 AD.

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From any angle you look at it, it’s really amazing!

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Piazza delle Erbe was at the time of the Romans the headquarters of the Forum, a place where the commercial, religious and political life of the city took place, and where you could easily meet people you wanted.

In medieval times it was rebuilt with beautiful buildings with colored facades, according to that time, which can still be admired today.

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La Torre dei Lamberti is another symbolic monuments of Verona, located near Piazza delle Erbe: is 83 meters high, and from its top you can admire a beautiful 360° view of the city.

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The summit can be reached on foot or by elevator, for less trained people!

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The Arche Scaligere are tombs of the family that dominated Verona from 1262 for over 125 years, the Della Scala family or, “Scaligeri“.

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This family did not have noble origins, but they managed to govern Verona and to leave their testimony with majestic works like this:

the Arche Scaligere, located in the historic center of Verona, are a gothic style funeral complex with inside the family tombs, including the one of Cangrande that is mentioned by Dante Alighieri in “Divina Commedia” – Paradise.

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If you like the Gothic style, don’t miss it!

Also Castelvecchio is located near the historic center of the city, and was an ancient military fortress of the Scaligeri, now a civic museum, with beautiful battlements typical of the bridge, which served as an “escape” in the event of external attacks.

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In my opinion, it is even more interesting to visit Castel San Pietro, that you can reach by the funicular, but pay attention to the timetable:

timetable showed on the site is not updated! The funicular access is closed at 4:45 pm during the winter season, and if don’t have updated info you could miss the last ride…

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The Castle is located on the homonymous hill, and was built where the ancient Romans built a temple.

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This has later become a military fortress, and from this point the river and the entire city of Verona were dominated, and could be easily hit using artillery, if necessary…

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That’s impressive, if you consider that we are talking about the city of love of Romeo and Juliet … but the military occupations are only a past memory, so now:

Make Love Not War! 🙂

La città italiana dell’Amore Eterno

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Questa volta abbiamo scelto di farvi conoscere non una metropoli turistica, ma uno dei piccoli gioielli d’arte che fanno parte del nostro meraviglioso paese:

Verona!

La città, patrimonio dell’Unesco, è nota ai turisti per le vicende di Romeo e Giulietta, narrate da William Shakespeare, che scelse proprio questa città italiana per ambientare questa famosissima storia d’amore tra i due giovani protagonisti, alla fine del 1500.

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Tant’è che a Verona – anche se si tratta di storia e personaggi inventati dall’autore inglese – esiste la “Casa di Giulietta” con tato di balconcino dove lei si affacciava, nel racconto, per vedere l’amato Romeo, e scambiarsi frasi d’amore.

Un po’ come per la casa di Sherlock Holmes al 221b di baker Street a Londra, e come questa è meta di pellegrinaggi, nel caso specifico di coppie di innamorati.

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Leggenda vuole che, sfiorando il seno della statua di Giulietta nel cortiletto dove affaccia il piccolo balcone, si avrà fortuna in amore, quella che mancò ai due giovani amanti.

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Ma Verona non è solo questo, è una bellissima cittadina di origine romana tagliata in due dal fiume Adige, dove potrete ammirare una splendida Arena – seconda in Italia solo all’immenso Colosseo di Roma, ma pochi sanno che è l’anfiteatro antico meglio conservato al mondo, poiché fu restaurato già a partire dalla fine del 1600, mentre altri grandi opere e templi dell’era dell’Antica Roma venivano in parte spogliati e smantellati per costruire altre opere architettoniche.

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La costruzione dell’Arena di Verona e dell’epoca dell’Imperatore Augusto, e probabilmente fu terminata introno al 30 d.c.

E’ veramente spettacolare, vista da ogni angolazione!

Piazza delle Erbe era al tempo dei Romani la sede del Foro, luogo in cui si svolgeva la vita commerciale, religiosa e politica della città, e dove potevi facilmente incontrare chi volevi. In epoca medievale fu ricostruito con degli splendidi palazzi dalla facciate colorate, secondo i gusti dell’epoca, che si possono ammirare in parte ancora oggi.

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La Torre dei Lamberti è un altro dei monumenti simbolo di Verona, che si trova nei pressi di Piazza delle Erbe e dai suoi 83 mt. di altezza si può ammirare una bellissima vista di tuta la città a 360°.

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La vetta si può raggiungere a piedi o in ascensore, per i meno allenati!

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Le Arche Scaligere, altro monumento interessantissimo, sono le tombe della famiglia che dominò Verona dal 1262 per oltre 125 anni, i Della Scala o, appunto “Scaligeri”.

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Pensate che questa famiglia non aveva nobili origini, eppure riuscirono a governare Verona ed a lasciare testimonianza di sé con opere maestose come questa: le Arche Scaligere, situate nel centro storico di Verona, complesso funerario in stile gotico con all’interno le tombe di famiglia, tra cui quella del Cangrande – che viene citato da Dante Alighieri nella “Divina Commedia” nel Paradiso; se vi piace lo stile gotico, sono imperdibili!

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Anche Castelvecchio si trova nei pressi del centro storico della città, fu un’antica fortezza militare degli Scaligeri, ora museo civico, con delle belle merlature tipiche sul ponte, che serviva da eventuale “via di fuga” in caso di attacco esterno.

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A mio avviso è ancor più interessante da visitare Castel San Pietro, raggiungibile tramite la funicolare, ma fate molta attenzione agli orari: sul sito sono errati!

La funicolare in discesa chiude in inverno alle 16:45 e se fate affidamento ad altre informazioni rischiate, come noi, di dover scendere a piedi…

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Il Castello si trova sull’omonimo colle da cui prende il nome, e fu costruito dove gli antichi romani edificarono un tempio. Da questa che poi divenne una fortezza e guarnigione militare si dominavano il fiume e l’intera città di Verona, che all’occorrenza poteva essere facilmente colpita con l’utilizzo dell’artiglieria.

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Che fa una certa impressione, se considerate che stiamo parlando della città dell’amore di Romeo e Giulietta… ma questa delle occupazioni militari è ormai solo un ricordo passato, quindi:

fate l’amore, non la guerra! 🙂

The XL-family flies to the place where East meets West!

Today we will take a step back in time in 2012, to tell you something about a long weekend (4 days from Friday to Monday) spent in a beautiful city, former capital of the Ottoman Empire:
Istanbul!
Los 3 Turkitos
This huge and full of people city – the second one in Europe, after Moscow – was already capital with the name of Byzantium first, and then Constantinople, passing from Christian to Islamic sovereignty in 1453 after the very famous “siege of Constantinople” by the janissaries Ottomans.
 
One of the many things we discovered when visiting these places, was that the Ottoman army, unlike the Crusaders before them, once they conquered the city did not raze the symbolic places of religion practiced by enemies, but in a more forward-looking way this places were “reconsecrated“; that’s what they did with the beautiful Basilica of St. Sofia that was turned into a mosque, covering the symbols of Christianity and adding the very high minarets, for the daily prayers of the müezzin.
 
Legend tells that, when the empire restorers were engaged in repainting one of the walls, a cross was always out of the overlapping layers of paint; that was interpreted by the Christians as a sort of opposition of divine nature to the conversion of the basilica into mosque.
 
Today it is strictly forbidden to practice any kind of cult within it, which has become a museum.
 
Hagia Sophia
Basilica di Santa Sofia
 
Like St. Sofia, the church of St. Salvatore in Chora was also transformed into a mosque by the Ottoman Turks, who also preserved the beautiful Byzantine frescoes in this case.
 
Beyond its beauty, what struck us most came after our visit:
 
outside, there was an aged street vendor, from whom we decided to buy the classic “fez” for children (look at the first pic); this aged man was so surprised by the fact that a “western” family had so many children, he began to give all he could to the children, and did not allow us to pay: I still remember his words, addressed to me, as family man: “You are a rich men” … he was absolutely right!
 
Church of St. Salvatore in Chora
Chiesa di S. Salvatore in Chora
 
Another place of worship (in this case “active”, but open to visitors) is the famous Blue Mosque, which has a beautiful internal atmosphere especially at sunset, when the filter light illuminates the turquoise tiles inside, giving rise to its name.
 
Obviously, as for any place of worship, strictly observe the rules for access, and more in general, be respectful.
 
Blue Mosque
Moschea Blu
 
Also the famous Topkapi Palace, that was the residence of Sultans and today is a museum whit a huge quantity of amazing jewels inside – including the golden dagger with diamonds and emeralds, and the diamond of about 200 carats, both in the forbidden dreams of museums, collectors and .. thieves all over the world – well this also was a place where we lived a nice anecdote:
 
just as we stood in front of the case where the famous dagger is – with a string to mark the necessary distance from the visitors – our son Maximo – who at the time was only 3 years and 4 months – thought that he could pass under the rope to get closer to the case; so I tried to catch it “on the fly” before any alarm system turned on, but …
 
well, I was rebuked by a museum guardian, a woman who said to me sternly: “Don’t touch children, ever!“. Right, even when they are about to throw themselves on a treasure 🙂
 
Dagger and diamond in the Topkapi Palace
The Topkapi Palace
Palazzo Topkapi
 
The Basilica Cistern is another enchanting place to visit: it’s a spectacular water reserve that makes you realize how great was the works that were made by engineers and architects more than 1,500 years ago: just thinking that this huge water reserve flowed from the territory of present-day Serbia, and was built reusing columns and materials from other disused previous works, and this explains the “strange” presence of 2 huge Medusa heads turned upside down as a base of columns. The music in the background makes it even more magical to walk on the catwalks, really not to be missed!
 
Basilica Cistern – 1
Cisterna Basilica
Basilica Cistern – 2
Cisterna Basilica2
Basilica Cistern – Head of the Medusa
Testa Medusa
 
The Grand Bazaar of Istanbul is another top and unmissable place, it is gigantic and nevertheless always full of people and tourists, you can really be lost between 4,000 shops and dozens of streets inside.
 
Remember that Sunday is closed, and the other days closing time is at 19:00. Have fun turning around and stop to drink an excellent tea to refresh yourself, or eat a pretzel bought by street vendors.
 
And don’t miss the stop at the Spice Market! It is about a 10 minute walking from the Grand Bazaar, even this requires its time to be visited, let’s say you could spend a whole day visiting both Bazaar and Market.
 
Grand Bazaar
Gran Bazaar
Spices Market
Mercato delle spezie
 
Gnam!
Last stop of our romantic weekend was the Bosphorus Tour: of course by boat, where usually tea is served (I already said how good it is here?!) and beyond the trip on a river that perhaps has nothing so extraordinary, you have to think about where you are:
 
this river is the border between the Black Sea to the north, and the Sea of Marmara to the south;
but above all it marks the border, or rather the meeting between the European continent and the Asian one, between East and West.
 
Bros on the Bosphorus
Fratelli sul Bosforo
Bosphorus – Western side
Lato Occidentale
The Bosphorus Bridge
Ponte sul Bosforo
 
Besides all the sad facts of blood and terror that have occurred and continue to occur in this area, it’s a fact that this city is ineluctably the “meeting place” between different cultures and religions.
 
A city that can, and must, continue to transmit this message to the whole world.
 
Last personal note:
This trip to Istanbul was made on the occasion of Lorena’s birthday, so:
 
HAPPY BIRTHDAY, MAMI!
 
If you want more detailed information on what to visit and how to organize a weekend in Istanbul, please contact us!
(The service is for free)

La famiglia XL vola all’incontro tra Oriente e Occidente!

Oggi faremo un salto indietro nel tempo nell’anno 2012, per parlarvi di un weekend lungo (4 gg. da venerdì a lunedì) trascorso in una città splendida, ex capitale dell’impero Ottomano:

Istanbul!

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In realtà questa città enorme e piena di gente – seconda in Europa solo a Mosca – fu già capitale col nome di Bisanzio prima, e Costantinopoli poi, passando dalla sovranità cristiana a quella islamica nel 1453 dopo il famosissimo “assedio di Costantinopoli” ad opera dei giannizzeri Ottomani.

Una delle tante cose che abbiamo scoperto visitando questi luoghi è stato che l’esercito ottomano, a differenza dei crociati prima di loro, conquistando la città non rase al suolo luoghi simbolici della religione praticata dai nemici, ma in maniera più lungimirante li “riconsacrarono”, come fecero ad esempio con la bellissima e imponente Basilica di Santa Sofia che fu tramutata in moschea, coprendo i simboli della cristianità e aggiungendo gli altissimi minareti, per le preghiere quotidiane dei müezzin.

La leggenda racconta che, per quanto si impegnassero i restauratori dell’impero a ridipingere una delle pareti, venisse sempre fuori dagli strati di vernice sovrapposti una croce, fatto che dai cristiani veniva letto come una sorta di opposizione di natura divina alla conversione della basilica in moschea.

Oggi è severamente vietato praticare qualsiasi tipo di culto all’interno di essa, che è divenuta un museo.

 

Basilica di Santa Sofia

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Come Santa Sofia, anche la chiesa di San Salvatore in Chora fu trasformata in moschea dai Turchi Ottomani, che ne preservarono anche in questo caso i bellissimi affreschi bizantini.

Oltre la sua bellezza, quello che più ci colpì avvenne dopo la nostra visita:

all’esterno, c’era un anziano venditore ambulante, da cui decidemmo di acquistare il classico “fez” per i bambini (vedi prima foto); questo anziano signore fu così meravigliato dal fatto che una famiglia “occidentale” avesse ben 3 figli che iniziò a regalare quello che poteva ai bambini, e non ci permise di pagarlo: ricordo ancora le sue parole, rivolto a me, in quanto padre di famiglia numerosa: “You are a rich men”… quanto aveva ragione!

Chiesa di S. Salvatore in Chora

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Altro luogo di culto (in questo caso “attivo”, ma visitabile) è la famosissima Moschea Blu, che ha un’atmosfera interna bellissima soprattutto al tramonto, quando la luce filtrante illumina le piastrelle di color turchese all’interno, dando origine al suo nome.

Ovviamente, come per qualsiasi luogo di culto, osservate strettamente le regole di accesso, ed in generale siate rispettosi.

Moschea Blu

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Anche l’altrettanto famoso Palazzo del Topkapi che fu residenza di Sultani e che oggi è un museo dove sono custoditi numerosissimi gioielli – tra cui il pugnale d’oro con diamanti e smeraldi, ed il diamante da circa 200 carati, entrambi nei sogni proibiti di musei, collezionisti e.. ladri in tutto il mondo –  è stato un luogo in cui abbiamo vissuto un simpatico aneddoto:

proprio mentre eravamo di fronte alla teca in cui era custodito il famoso pugnale – con tanto di corda a delimitarne la necessaria distanza dai visitatori – nostro figlio Maximo -che all’epoca aveva solo 3 anni e 4 mesi – pensò bene di passare sotto la corda per avvicinarsi alla teca; per cui io, in maniera abbastanza goffa, cercai di afferrarlo al volo prima che facesse scattare un qualche sistema di allarme, ma…

ebbene, fui redarguito da una delle guardie, una donna, che con atteggiamento severo mi disse: “I bambini non si toccano!”. Giustissimo, anche quando stanno per lanciarsi su un tesoro 🙂

Pugnale e diamante nel Palazzo Topkapi

Palazzo Topkapi

Palazzo Topkapi

 

La Cisterna della Basilica è un altro luogo incantevole da visitare: si tratta di una spettacolare riserva d’acqua che fa capire quanto fossero grandiose le opere che venivano portate a compimento da ingegneri e architetti già più di 1.500 anni fa, pensate che questa riserva  enorme faceva qui confluire acqua dal territorio dell’attuale Serbia, e fu costruita riutilizzando colonne e materiali di altre opere precedenti in disuso, e così si spiega la “strana” presenza di 2 enormi teste di Medusa rovesciate come base di colonne. La musica in sottofondo rende ancora più magico passeggiare sulle passerelle, veramente da non perdere!

Cisterna Basilica – 1

Cisterna Basilica

Cisterna Basilica – 2

Cisterna Basilica2

Cisterna Basilica – Testa della Medusa

Testa Medusa

Il Gran Bazaar di Istanbul è un altro luogo top e imperdibile, è gigantesco e ciò nonostante sempre pieno di gente e turisti, c’è da perdersi tra 4.000 negozi e decine di strade al coperto.

Ricordate che la domenica è chiuso, e chiude gli altri giorni alle 19:00. Divertitevi a girare e fermatevi a sorseggiare un ottimo thè per rinfrancarvi ai tavolini di un bar, o mangiate un pretzel comprato dai venditori ambulanti.

E non mancate la tappa al Mercato delle spezie! Dista dal Gran Bazaar circa 10 minuti a piedi, fattibile anche se pure questo richiede il suo tempo per essere visitato, diciamo che potreste dedicare un’intera giornata ai due.

Gran Bazaar

Gran Bazaar

Mercato delle spezie

Mercato delle spezie

Gnam!

Ultima tappa del nostro weekend romantico è stata la Gita sul Bosforo: da fare in battello, ove di solito viene servito anche del thè (ho già detto quanto è buono qui?!) e aldilà della gita su un fiume che forse non ha nulla di così straordinario, dovete pensare a dove siete:

questo fiume è il confine tra il Mar Nero a nord e il Mar di Marmara a sud, ma soprattutto segna il confine, o meglio l’incontro tra  il continente europeo e quello asiatico, tra Oriente e Occidente.

Fratelli sul Bosforo

Fratelli sul Bosforo

Bosforo – lato Occidentale

Lato Occidentale

Il Ponte sul Bosforo

Ponte sul Bosforo

Oltre tutti i tristi fatti di sangue e terrore che si sono verificati e, ahimè, continuano a verificarsi in questa zona, è un fatto che questa città è in maniera ineluttabile “luogo d’incontro” tra culture, e religioni, diverse.

Una città che può, e deve continuare a trasmettere questo messaggio al mondo intero.

 

 

 

smile

Ultima nota personale:

questo viaggio ad Istanbul fu fatto in occasione del compleanno di Lorena, quindi:

TANTI AUGURI, MAMI!

Naar restaurant

Se volete info più dettagliate su cosa visitare e come organizzarvi per un weekend ad Istanbul, non esitate a contattarci!

(il servizio è gratuito)